CERVINO. Il solito consiglio comunale, le solite diatribe, oltre tre ore di discussione, ma senza botti: una dichiarazione di appartenenza alla maggioranza da parte di Carmine Pascarella, che chiarisce i pochissimi dubbi sulla sua azione amministrativa. E’ stato un sette contro sei nelle varie votazioni, anche per l’approvazione delle sedute precedenti.
Ma come ha fatto notare il consigliere comunale Giuseppe Vinciguerra, l’assemblea non doveva ‘partire’ da dove si era interrotta lo scorso novembre? Il sindaco (che è anche presidente dell’assise) ha deviato il discorso, interrompendo continuamente i consiglieri che intervenivano (Valentino e Vinciguerra su tutti), dando così vita ad una battagliera assemblea nell’assemblea, con protagonisti i due consiglieri indipendenti e il sindaco Giovanni De Lucia. Vinciguerra nel bel mezzo delle diatribe ha affermato un concetto che in paese tutti pensano da giugno 2014, che cioè il sindaco, nella sua funzione di presidente del consiglio comunale non è garante dell’assemblea, o almeno non ci riesce, per l’indirizzo troppo politico dei suoi interventi. La consigliera Valentino ha poi richiamato la maggioranza sul funzionamento della fotocopiatrice: un giorno non c’era la carta, quello dopo il mezzo era addirittura guasto e dunque non è stato possibile fotocopiare i documenti del consiglio. Siamo nel terzo mondo? Un fatto davvero singolare. Sui debiti fuori bilancio sono proseguiti i litigi tra maggioranza, indipendenti ed opposizioni, con il sindaco che ha voluto ribadire che tutti i debiti accumulati (nelle varie sentenze) non ‘vengono’ dalla sua azione amministrativa, bensì dalla gestione scellerata di altri sindaci e del commissario prefettizio. Lui non sbaglia mai, l’umiltà non abita in via Giosuè Borsi. I consiglieri di cui sopra lo hanno inchiodato su tanti argomenti, ad un certo punto si sono sentite anche altre voci: erano i suoi ‘adepti’, che gli consegnavano la ragione con espressioni del viso e della bocca non proprio da consiglio comunale. Sulla variazione al bilancio l’assemblea si è resa conto della presenza di Carmine Pascarella che dopo aver studiato le carte ha esposto la sua posizione: è ‘spudoratamente’ della maggioranza, perché questa lavora bene. In effetti anche Vinciguerra, Valentino e Stravino la pensavano così, salvo poi ricredersi dopo oltre un anno. La variazione al bilancio è ‘passata’ con il solito ‘sette’ contro sei’: il solito voto, il solito pelo che tiene ancora in vita l’amministrazione comunale targata Giovanni De Lucia-Biagio Di Nuzzo. Niente botti di Capodanno quindi, ma un bel ‘botto’ di respirazione per la barca di Cervino Libera, riportata quantomeno in un posto meno profondo da Carmine Pascarella.