FELICORI 10. Il manager bolognese in un solo anno è riuscito a far aumentare il numero dei visitatori della Reggia, a portare per ben due volte il presidente del consiglio a Caserta e a dare una dimensione nazionale a Palazzo Reale dove è stato allestito addirittura un programma per le feste di Natale...

IAVAZZI 10. Prima le inchieste giudiziarie, poi compratori fasulli, dopo quelli veri che non cacciano i soldini: eppure la Juvecaserta è lì tra le grandi a regalare della bella pallacanestro alla città e ai suoi appassionati. Tanto di cappello ad un imprenditore che ha dimostrato di essere un grande tifoso.

MONSIGNOR NOGARO 10. Finalmente è un cittadino casertano. Il vescovo emerito è una delle guide spirituali di questa città. Ha fatto tanto negli anni combattendo battaglie per l’ambiente e l’inclusione sociale. Immaginare che lui non fosse un casertano era impensabile.

PIETRO SPIRITO 9. Il maddalonese è riuscito a diventare il presidente dell’autorità portuale nonostante il parere negativo della commissione trasporti. Una bella soddisfazione per il manager nostrano che ora dovrà dimostrare come Delrio non si sia sbagliato sul suo conto.

TRAETTINO 8. Diciamo che è un voto di stima nella speranza il prossimo anno di potergli dare un bel 10. Ha ricoperto tutti i ruoli in Confindustria e ora guida l’associazione datoriale casertana. Da lui ci si aspettano interventi concreti per rimettere in moto l’economia casertana. Ce n’è un forte bisogno...

GIOVANNI ANTONIO PALUMBO 8. Un voto di stima per essere riuscito a rompere la monotonia dei no all’ultimo referendum. Su centoquattro comuni della provincia di Caserta ben in centotre ha vinto il no. Solo a Gallo Matese si è imposto il sì. Un dato che deve far pensare soprattutto i signori del Pd.

GENNARO DI CARLO 8. Finalmente ha trovato la sua dimensione a Capo d’Orlando. Tecnico preparatissimo, casertano doc, ha girato tantissimo prima di poter avere la fiducia che merita. All’Orlandina sta dimostrando quello che vale alla guida di una buona squadra da cui sta ricavando il massimo.

PAOLO ROMANO 6. Eravamo abituati a vederlo protagonista in tutti i processi decisionali, oggi con il suo “Ora” è diventato un comprimario ingombrante che, però, non incide come potrebbe. L’avvicinamento all’Udc gli potrebbe dare nuova linfa politica. Per ora si muove nella sufficienza nello scacchiere politico.

MIRABELLI 5,5. E’ arrivato in una realtà difficilissima dove le spaccature non si contano. A lui era stato affidato il compito di ricucire gli strappi e di far ripartire il Partito democratico. Per colpe anche non sue non ci è riuscito così come dimostra l’ultima vicenda delle due liste all’ente idrico.

NICOLA GAROFALO 5. E’ la media tra il voto per il risultato elettorale raccolto, 8, e l’uscita con voto contrario sulla cittadinanza ad Oscar 2. Politicamente si dimostra sempre una garanzia per i consensi che riesce a raccogliere segno di un radicamento forte. Ma quel no a Oscar da lui non ce lo aspettavamo.

CLEMENTE RUSSO 3. Dopo la sfortunata spedizione olimpica a Rio, Tatanka ha mortificato una carriera, comunque da incorniciare con la sua apparizione al Grande Fratello Vip. La voglia di interpretare il meridionale macchiettista, alla fine lo ha fatto apparire il personaggio che non è. Peccato!