CASERTA. Voglia di risanamento, burocrazia, disorganizzazione: ha tante facce l’estate dell’ospedale civile di Caserta. Dopo gli arresti e le inchieste giudiziarie i commissari stanno cercando di ridare dignità ad un ospedale che, sul piano dell’offerta sanitaria, è una delle eccellenze assolute nel centro sud.
Come spesso succede, però per il San Sebastiano, sono le piccole cose a rovinare la reputazione del nosocomio e a creare disagi agli ammalati. Piccole cose che, però, diventano problemi insormontabili per una struttura che ha un’utenza di un milione e mezzo di pazienti. In questi giorni, ad esempio, sanitari e pazienti sono stati lasciati senza acqua. In una delle estate più calde della storia presso la struttura di via Tescione non è possibile acquistare una bottiglietta d’acqua, almeno sino al prossimo 25 agosto quando, cioè, il bar riaprirà dopo le ferie. Detto del bar, da sei mesi presso l’ospedale non ci sono distributori automatici dove è possibile acquistare una bottiglietta d’acqua o una bibita per la “popolazione” che vive il nosocomio. L’appalto è stato oggetto di una delle tante inchieste che hanno travolto l’ospedale ed è stato revocato. Solo in questi giorni, si è provveduto a bandirne un altro e, quindi, la struttura è ancora senza “macchinette”. Questa situazione ha creato una vera e propria sollevazione popolare da parte del personale dell’ospedale che, ovviamente, non può accettare una situazione del genere. A cercare di alleviare le difficoltà dei pazienti in queste ore ci ha pensato la ditta che cura l’appalto della mensa che ha aumentato la quantità d’acqua distribuita ai pazienti nei pasti. Un bel gesto che, però, non risolve i problemi di chi è costretto per malattia o per lavoro a vivere l’ospedale in questi giorni d’estate.