Gianluca Pascarella, l’alto casertano arriverà al prossim o congresso provinciale senza i suoi riferimenti tradizionali. Cosa bisogna fare per garantire il giusto peso politico a quell’area?
«Abbiamo il compito di costruire da qui al Congresso un nuovo Partito Democratico che sia in grado di concretizzare la speranza nella nostra Provincia, direttore. Abbiamo bisogno di confrontarci, di discutere, anche litigare, ma sulle idee e non sulle simpatie personali come è stato negli ultimi tempi.
Ed in questo contesto un ruolo fondamentale lo avrà la comunità del PD dell’alto casertano, un territorio che molto spesso è stato abbondonato a se stesso, dalla stessa politica; lo straordinario patrimonio di idee, capacità che è nei territori deve essere la base su cui costruire il Partito radicato nella società che dovrà essere rilanciato da qui al prossimo imminente Congresso provinciale e nelle successive elezioni nazionali. Questo territorio ha bisogno di esprimere se stesso, rappresentazione delle straordinarie peculiarità di se stesso, ed ha bisogno di rappresentatività, molto spesso mancata. Con la nuova legge elettorale ed i nuovi collegi, non si potrà più prescindere dall’alto casertano».
Analisi condivisibile, ma dalle parole si deva passare ai fatti…
«E’ questo il motivo per il quale occorre ridare realmente e seriamente centralità ai territori, agli amministratori e ai dirigenti locali; troppo spesso centralità e territori sono rimasti solo parole, svuotate di significato, è ora di dire basta. Solo così potremo crescere assieme, come Partito e come uomini e donne che si sentono parte di una straordinaria comunità. Bisogna fare in modo che le migliori pratiche e idee del territorio diventino spunto per le politiche più diffuse in modo tale da accogliere le istanze che vengono dal basso e risolvere le problematiche quotidiane che ciascuno di noi si trova ogni giorno a dover affrontare. Allo stesso tempo, abbiamo bisogno di un Partito che sia rete, in grado di coinvolgere il mondo dell’associazionismo, i comitati, la società civile in generale, che sia esso stesso vera comunità. In questa rete, gli iscritti ed i simpatizzanti sono i nostri militanti, i possibili dirigenti, la forza reale cui va garantito un contatto diretto con il partito stesso e che non sempre c’è stato, basta ripensare agli ultimi anni. Il Partito nella provincia di Caserta dovrà diventare il luogo dove si abbattono le differenze sociali per condividere un percorso comune. Spesso lo è stato, spesso non lo è stato; con il nuovo Congresso dovrà diventarlo ancora di più, al massimo delle proprie potenzialità. E’ così che si alleviano le criticità di una comunità, delle comunità della nostra provincia; affrontandole ed impegnandosi tutti assieme per risolverle».
